Piazza Pitti è forse la più famosa fra le piazze dell'Oltrarno; dominata dal grande palazzo Pitti con i suoi musei, è una delle poche piazze di Firenze che non si aprono di fronte a una chiesa.
Storia
La piazza nacque nel 1440, quando il banchiere Luca Pitti decise di costruire un grande palazzo che testimoniasse la ricchezza della sua famiglia.
Per sottolineare la potenza del committente, l'ambizioso progetto prevedeva anche una piazza di fronte al palazzo: per realizzarla Luca Pitti acquistò e fece abbattere tutti gli edifici che si trovavano lungo un tratto di Borgo di Piazza (l'attuale Via Guicciardini). Lo slargo che ne derivò fu chiamato «Via del Palagio dei Pitti», ma la costruzione del grande palazzo e quindi la sistemazione della piazza rimasero interrotte per l'enorme costo, rivelatosi molto superiore alle possibilità dei Pitti.
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Nel 1549 Elonora di Toledo acquistò il palazzo, che fu ampliato a più riprese, finché nel XVIII secolo parte della piazza fu occupata con la costruzione dei due rondò, le ali laterali progettate da Giuseppe Ruggeri e Pasquale Poccianti. Anche una parte dell'antico Palazzo Guicciardini fu demolita, per rendere più regolare la forma della piazza.
Sul lato di fronte a Palazzo Pitti sono sopravvissuti alla demolizione del XV secolo alcuni edifici notevoli, fra cui un secondo Palazzo Pitti, ornato dallo stemma della famiglia, e il palazzo nel quale fra il 1397 e il 1482 abitò l'astronomo e matematico Paolo del Pozzo Toscanelli, autore delle carte usate da Cristoforo Colombo per preparare il suo viaggio verso "le Indie". In un altro palazzo lo scrittore russo Dostojevskij portò a termine nel 1868-69 il romanzo L'idiota.
La piazza, frequentata da un gran numero di visitatori, è stata usata come parcheggio per bus turistici e auto fino al 1993, quando è stata ripavimentata e chiusa al traffico con catene.
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