Orario di apertura: Festivi: 8.00-12.00 e 17.30-18.00; feriali: 8.00-17.30.
Biglietto d'ingresso: Gratuito.
La chiesa di Santa Maria del Carmine, originariamente in stile romanico-gotico, fu quasi completamente ricostruita nel '700 ed è famosa per gli affreschi nella Cappella Brancacci.
Storia - Di particolare interesse
Storia
La chiesa di Santa Maria del Carmine, con annesso il convento dei frati Carmelitani, fu fondata nel 1268. Il complesso fu ingrandito in diversi periodi: una prima volta nel 1328, quando il comune concesse ai frati l'uso del terreno adiacente la quinta cerchia di mura, e poi nel 1464, quando furono aggiunti sala del capitolo e refettorio; al termine dei lavori di ampliamento, durati fino al XVII sec., il convento comprendeva due chiostri, uno interno (facente parte del nucleo iniziale e restaurato nel 1490) ed uno esterno (costruito fra il 1600 e il 1612 seguendo lo stile originario della chiesa).
La chiesa venne quasi completamente distrutta nel 1771, quando scoppiò un incendio durante la realizzazione di un nuovo soffitto in legno intagliato; le fiamme, fortunatamente, risparmiarono la Cappella Brancacci, ma il resto dell'edificio dovette essere ricostruito.
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I lavori, basati su un progetto di Giuseppe Ruggieri, furono terminati nel 1782 da Giulio Mannaioni, limitandosi all'interno della chiesa e lasciando incompiuta la facciata.
Il secondo refettorio del convento, costruito nel XVII sec., attualmente viene spesso utilizzato per esposizioni e concerti.
Di particolare interesse
L'interno, a navata unica, è caratterizato dalla decorazione settecentesca eseguita dopo l'incendio. Gli affreschi della volta sono di Domenico Stagi e Giuseppe Romei.
Sul lato destro: al secondo altare è visibile la Crocefissione di Vasari (1560); al terzo altare, la Visitazione di Aurelio Lomi (circa 1590); nel transetto: a sinistra si apre la Cappella Corsini, costruita su progetto di Francesco Silvani e dedicata a Sant'Andrea Corsini, ritratto negli affreschi della cupola (opera di Luca Giordano, 1682); nella cappella si trovano un altare e la tomba del cardinale Neri Corsini, entrambi in marmo ed eseguiti da Giovan Battista Foggini. A destra del transetto si trova la Cappella Brancacci, affrescata da Masaccio, Masolino e Filippino Lippi. A fianco della Cappella Brancacci, nella Cappella della Passione, sono visibili resti di affreschi del XV sec. attribuiti a Lippo Fiorentino che rappresentano la Flagellazione, l'ultima cena e Santi;
Nel coro, affrescato da Domenico Stagi, sono contenuti un grande organo e il monumento a Pier Soderini, di Benedetto da Rovezzano. Nella sagrestia sono ancora visibili parti della struttura gotica più antica, come le finestre e le capriate policrome scampate all'incendio del 1771; la cappella sul fondo è affrescata con scene della vita di Santa Cecilia databili agli inizi del XV sec. ed attribuite a Bicci di Lorenzo.
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